Componenti e impianti elettronici ed elettrotecnici

Come sono fatti i quadri elettrici?


In seguito alla totale liberalizzazione del mercato elettrico, anche in Italia i consumatori hanno l'opportunità di decidere a quale soggetto affidare l'erogazione dell'energia elettrica senza essere costretti a scegliere Enel, vale a dire lo storico ente per la fornitura nazionale. I sistemi di distribuzione di energia elettrica nelle abitazioni in genere possono essere distinti in due categorie: quelli centralizzati e quelli decentralizzati.

I sistemi centralizzati e i sistemi decentralizzati

sistemi centralizzati prevedono che i contatori siano raggruppati all'interno di un apposito vano condominiale: i fini partono da ciascun contatore per garantire l'alimentazione con potenze ordinarie dei vari alloggi, fino a 6 kW. I cavi della colonna montante collettiva arrivano nel vano: tale colonna è composta da due conduttori, vale a dire il neutro e la fase. Il neutro presenta una guaina di colore blu, mentre il rivestimento della fase è nero o marrone. I sistemi decentralizzati, invece, si basano su un contatore per ciascun appartamento verso cui viene erogata la corrente elettrica. L'energia elettrica viene fornita attraverso l'impianto elettrico civile alle apparecchiature elettroniche e agli elettrodomestici attraverso le apposite prese.

I circuiti nelle abitazioni

Secondo le norme, nelle case private dovrebbero essere presenti due circuiti, dei quali uno relativo alla forza motrice indispensabile per l'alimentazione degli elettrodomestici e l'altro riguardante l'illuminazione. Il circuito per la forza motrice, a sua volta, dovrebbe essere formato da diversi sottocircuiti, mentre nelle case di dimensioni maggiori possono essere presenti dei circuiti riservati per specifiche utenze o zone. Il quadro di distribuzione principale è in tutti i casi il punto di partenza dei vari circuiti, e ad esso sono riportati i sottoquadri eventualmente presenti. Un limitatore di corrente caratterizza il contatore di energia, per una potenza massima di circa 10 kW.

Il centralino

A volte il quadro viene indicato con il nome di centralino in virtù delle sue dimensioni ridotte: esso corrisponde a un contenitore di plastica che dispone di varie DIN, le guide metalliche, su cui è possibile agganciare i diversi componenti come i dispositivi differenziali, i collettori di terra, i segnalatori di presenza rete, i relè, i sezionatori alimentatori, gli interruttori magnetotermici, e così via. Il materiale plastico con cui sono realizzati i centralini è a doppio isolamento e autoestinguente, sia nel caso in cui essi siano a muro, sia nel caso in cui siano incassati. Il quadro dovrebbe essere posizionato il più possibile vicino rispetto al contatore, e cioè al punto di consegna dell'energia, in modo tale da prevenire le cadute di tensione che si potrebbero verificare lungo i cavi di collegamento e che sarebbero dispendiose anche dal punto di vista economico.

Un unico interruttore magnetotermico differenziale potrebbe essere sufficiente a garantire la protezione dell'impianto elettrico in un appartamento tradizionale, ma ciò potrebbe essere rischioso in occasione di un eventuale guasto che coinvolgesse anche solo una parte dell'impianto, dal momento che l'intero alloggio sarebbe privato dell'alimentazione elettrica; per di più, sarebbe complicato identificare il preciso punto di guasto del sistema. Ecco il motivo per il quale in un appartamento standard non dovrebbero esserci meno di tre interruttori, di cui uno generale: il salvavita o differenziale, con un pulsante di test per la verifica del funzionamento del dispositivo. Per ulteriori informazioni su questo tema, si può consultare il sito web Fourgroup Srl.

Oltre al differenziale, poi, c'è bisogno di due interruttori di tipo magnetotermico attraverso i quali è possibile comandare i circuiti che alimentano le prese e quelli dei punti luce, proteggendoli al tempo stesso. Una capacità di discriminazione dei circuiti migliore potrebbe essere ottenuta con dei magnetotermici differenziali su ciascun circuito e un magnetotermico generale, ma ciò implicherebbe una spesa più elevata.


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