Meccanica: macchine, utensili, materiali

Come si taglia una piastra in acciaio


Il taglio di una piastra in acciaio dolce può essere eseguito con modalità differenti, ma non tutte sono appropriate per l'automazione. Il processo più antico è rappresentato dal cosiddetto taglio a cannello, che corrisponde al taglio con torcia per ossitaglio e permette di intervenire anche su piastre caratterizzato da uno spessore elevato. La superficie che viene fornita è sempre squadrata e liscia, a condizione che la torcia per ossitaglio sia regolata in maniera appropriata: il bordo inferiore presenta una modesta quantità di scorie, mentre il bordo superiore è arrotondato per effetto delle fiamme di preriscaldamento. La lunga durata costituisce il principale difetto di questa procedura, ma va ricordato che la produttività può essere moltiplicata tagliando con più di una torcia nello stesso momento, senza che questo aumenti le difficoltà.

Il taglio al plasma

Per il taglio lamiera Roma e nel resto d'Italia ci si può affidare anche al taglio al plasma: il procedimento presuppone una spesa più elevata per l'attrezzatura rispetto a quella richiesta per una torcia per ossitaglio, in quanto per un sistema completo c'è bisogno dei cavi interconnessi, del controllo del gas, dell'alimentazione elettrica e, per i sistemi che superano i 100 Amp, del refrigeratore dell'acqua. D'altro canto, c'è da tener presente che il plasma garantisce una produttività più elevata rispetto a quella che viene fornita dall'ossitaglio, il che vuol dire che il costo dell'impianto è destinato a essere ripagato nel giro di breve tempo. Si ricorre all'arco con plasma quando si ha a che fare con piastre in acciaio dolce per le quali non è richiesta la massima qualità dei bordi.

Differenze tra taglio al plasma e ossitaglio

Rispetto all'ossitaglio, il taglio al plasma si dimostra molto più rapido. La quadratura globale dei bordi comincia a presentare delle criticità nel momento in cui lo spessore della piastra aumenta o si riduce in misura molto consistente, anche se la formazione delle scorie può essere buona. Con il taglio al plasma è possibile adoperare più torce nello stesso momento, ma nella maggior parte dei casi se ne usano al massimo due, proprio per i costi aggiuntivi a cui bisognerebbe far fronte. Solo i produttori di alto livello si affidano a tre sistemi al plasma - o addirittura quattro, in alcuni casi - su una macchina: ciò ha un senso unicamente se devono essere tagliati volumi molto alti. 

Il taglio al laser

L'affidabilità è il tratto distintivo del taglio al laser, che è raccomandato per spessori che non superano i 3.2 centimetri. Tuttavia, già oltre la soglia dei 2.5 centimetri è indispensabile che tutto sia perfetto, dalla qualità del raggio a quella dell'acciaio, dallo stato dell'ugello alla purezza del gas. Il laser non garantisce una velocità considerevole, in quanto la reazione chimica tra l'ossigeno e il ferro non è rapida: il procedimento consiste in una bruciatura che si basa sul calore molto elevato del raggio laser, che sostituisce la fiamma di preriscaldamento. La precisione è totale, ed è per questo che ci si può affidare al laser anche per fori di piccole dimensioni e contorni, in virtù di solchi estremamente stretti. Il taglio con più teste è assicurato anche con i laser in fibra

Il taglio a getto d'acqua

Infine, l'ultima soluzione che può essere scelta per il taglio delle piastre in acciaio va individuata nel getto d'acqua, che pure ha il difetto di costi operativi abbastanza alti. Il costo orario di funzionamento è innalzato dalla spesa richiesta dal garnet abrasivo. 


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