Cosa fare per dimezzare la bolletta dell’energia

Nelle applicazioni semi industriali e industriali a bassa temperatura, conoscere ciò che determina i consumi energetici e il livello di efficienza dei dispositivi può aiutare a ridurre le spese. Le applicazioni industriali nella maggior parte dei casi presuppongono una capacità frigorifera notevole, e in genere la scelta ricade sui compressori a vite: essi si fanno apprezzare in particolare per gli elevati valori di spostamento volumetrico. Non è detto, tuttavia, che a livello tecnico questa sia la soluzione da preferire. Tecnologie di compressione differenti raggiungono i livelli di efficienza più elevati con condizioni di funzionamento differenti.

Il rapporto di compressione

Le diverse tecnologie di compressione si caratterizzano per uno specifico rapporto di compressione. Nella refrigerazione a bassa temperatura in genere il rapporto di compressione è pari a 14. In corrispondenza di tale valore, per i compressori a pistoni l’efficienza isentropica è più elevata in confronto a scroll e vite. Un consistente flusso di olio, pari fino a 1.800 litri all’ora, assicura la tenuta nei compressori a vite e la lubrificazione tra i lobi delle viti. Nel momento in cui il rapporto di compressione sale, si riduce la tenuta dell’olio, ed è così che si verifica il bypass di gas fra i lati di HP e LP. Al tempo stesso, viene dissipata in energia termica una parte del lavoro del motore. Per tenere sotto controllo la temperatura di scarico e per la gestione delle proprietà di lubrificazione, diventa di fondamentale importanza il raffreddamento dell’olio.

I compressori a vite

In genere i compressori a vite si contraddistinguono per un volume interno stabile. Si parla di volume interno per indicare il rapporto tra il volume fra le due viti all’aspirazione e il volume bloccato al termine della compressione. Si è fortunati nel caso in cui il volume interno fisso coincida con il volume reale di cui il sistema a bisogno. In caso contrario, il sistema avrà un livello di efficienza energetica più basso, dal momento che il compressore a vite lavora con una sotto-compressione o una sovra-compressione.

Come risparmiare

Il confronto fra i compressori a pistoni Dorin a 2 stadi con sub-cooler e i compressori a vite con economizzatore, effettuato a una temperatura di condensazione di 50 gradi e a una temperatura di evaporazione di 45 gradi sotto zero, dimostra che il doppio stadio, con la copertura della medesima capacità di raffreddamento di un compressore a vite, è in grado di raggiungere fino a due volte il COP, che si traduce dal punto di vista dell’utente finale in un risparmio di energia che può toccare il 50%.

Quale soluzione scegliere

I compressori a vite garantiscono il riscaldamento di consistenti quantità di olio in presenza di un alto rapporto di compressione. Di conseguenza c’è bisogno di grandi scambiatori di calore, di grandi separatori e di valvole a tre vie che consentano di miscelare l’olio a una temperatura appropriata. I compressori a pistone a due stati necessitano di un sistema meno complesso, perché risultano più semplici sia l’installazione che i controlli.

Di cosa si occupa Dorin

Dorin è un’azienda che sin dagli anni ’30 del secolo scorso è operativa nei campi del condizionamento d’aria e della refrigerazione. Con alle spalle più di 100 anni di storia, Dorin costruisce i propri prodotti ricorrendo alle pratiche artigianali e meccaniche migliori, e si presenta sul mercato come un’industria consolidata, forte di una crescita costante e di una notorietà mondiale. Il merito è del lavoro svolto da un team che comprende professionisti del marketing, della finanza e, ovviamente, dell’ingegneria, impegnati a ricercare soluzioni che assicurino la massima efficienza energetica e il risparmio più elevato.