Salute, benessere, cosmesi

Come diventare Assistente all'infanzia


Il grande Bruno Munari sostiene che conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare. Chi ama lavorare con i bambini non avrà difficoltà a riconoscersi in queste parole.  In un certo senso, si tende sempre ad idealizzare l’infanzia, credendola un tempo libero da preoccupazioni e piena, invece, di attività divertenti affrontate con uno spirito sereno e curioso.

Al contrario, i bambini piccoli sono soggetti come tutti a sbalzi d’umore, paure, traumi che richiedono riflessione e spirito di adattamento. Pensiamo, per esempio, al passaggio dal nido alla scuola dell’infanzia o ad un cambio di residenza, fino ad arrivare a casi di bullismo in classe o ad abusi. Se a tutto questo, si aggiunge che l’incertezza fa parte della vita e della crescita, l’infanzia è tutt’altro che serena! Cosa serve allora ai bambini per cavarsela e diventare adulti sani, equilibrati e felici? Ci sono alcune qualità che, di certo, aiutano ed una di queste è la resilienza.

In psicologia, la resilienza viene definita come la capacità della persona di confrontarsi con un evento traumatico, superandolo. Dato che la natura, per definizione, tende all’equilibrio, il superamento della difficoltà avrà come obiettivo una nuova posizione in cui predominerà l’armonia. Difficile? Certamente sì. Ogni trauma o avversità porta con sé la propria dose di stress ed ansia che, in alcuni momenti, può anche essere paralizzanti. La resilienza risolve l’impasse, nel caso in cui questa si presenti, o addirittura - col tempo e la pratica - la previene, rendendo possibile la ricerca attiva di una soluzione positiva.

Come è già chiaro essere resilienti non significa evitare o negare il dolore. E’ importante sapere che la resilienza è una competenza e può essere appresa, coltivata ed incrementata! Come è possibile sviluppare questa qualità nei bambini?Partendo dalla famiglia. I genitori hanno il dovere di consegnare ai propri figli una sorta di “cassetta degli attrezzi” a cui attingere per la vita di ogni giorno. Nella cassetta avranno riposto, per esempio, il senso dell’etica, del rispetto della propria e dell’altrui persona, l’amore e la capacità di dimostrarlo, i valori che aiutino i bambini a distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è. Anche le emozioni avranno un posto nel loro patrimonio, così come il senso di giustizia, la compassione e la lealtà.

Il bagaglio costruito a casa andrà consolidato a scuola, terreno di incontro e scontro non solo con gli adulti, ma anche con altri pari che non sono parte della famiglia. La situazione si fa difficile quando si è tanti in classe, ognune con le sue esperienze, capacità e caratteristiche. Indubbiamente, laddove la scuola non sfugge al proprio compito educativo, il gioco si fa più semplice. Una buona Assistente all’infanzia che abbia seguito dei percorsi di studio specializzati come i corsi CEF, ottenendo il relativo attestato, saprà come aiutare il bambino nello sviluppo del proprio potenziale. L’Assistente all’infanzia, infatti, è una figura centrale che ha tra i suoi compiti lo sviluppo motorio e psichico dei bambini, la gestione delle diverse abilità e, in generale la ricerca del benessere dei più piccoli.


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