Attività sportive, spettacolo e divertimento

L’attrezzatura che non può mancare mai a casa di un mago


I bambini e i loro sogni

I sogni dei bambini sono per lo più ricorrenti (ma di certo non noiosi e mai ripetitivi): c’è chi vuole fare l’astronauta e chi il pilota di Formula Uno; chi vorrà fare il cuoco o il pasticciere e chi la ballerina; chi la scrittrice o lo scrittore e chi il calciatore; chi, una volta grande, seguirà le orme del padre (qualsiasi sia la sua professione) e chi invece vorrà fare tutt’altra attività.

E, poi, vi sono i bambini e le bambine che iniziano sin da piccoli a mettere in pratica le proprie aspirazioni, nella speranza di arrivare all’età adulta con un discreto curriculum, ma soprattutto per divertirsi, con quella spontaneità che solo i più piccoli hanno intatta e che con il passare degli anni si disperde e rimane intrappolata nella camera dei giochi.

Tra i giochi che uniscono indifferentemente maschietti e femminucce, quello della magia è una delle passioni più coinvolgenti e travolgenti.

Si fanno scomparire gli oggetti, se ne fanno apparire altri, si cerca, con l’utilizzo dell’illusione, di dare la parvenza di altro dalla realtà. Il pubblico di genitori, fratelli e sorelle, cugine e parenti tutti, è a bocca aperta davanti al piccolo mago in erba. Proprio lui, che, per ore e per giorni o settimane, si è allenato, nell’attesa di una riunione familiare, che sarebbe stata pretesto per mostrare a tutti quanto imparato.

Alcuni accessori sono imprescindibili per chi voglia darsi alla magia. Vero è che esistono le pratiche confezioni dedicate all’argomento, con tanto di istruzioni per l’uso; ma è altrettanto vero che la personalizzazione degli strumenti del mestiere è nel modo più assoluto il punto di partenza per ogni professionista.

La bacchetta

Quando si pensa ad un mago, la bacchetta è forse la prima immagine che salti in mente: una semplice bacchetta, nera di 20 o massimo 30 cm di lunghezza, con impugnatura, qualche volta può essere dotata di iscrizioni, disegni o segni colorati.

È imprescindibile per il mago, tanto quanto lo è per il direttore d’orchestra. Come potrebbe il mago, altrimenti, dare il via all’incantesimo? Con cosa darebbe il tocco finale al cilindro, per farne uscire il coniglio?

È innegabile, poi, che da quando i sette racconti della Rowling e gli otto film che ne sono seguiti hanno fatto furore in libreria e al cinema, quest’oggetto è diventato ancor più indispensabile. La bacchetta di Harry Potter non serve solo a chi debba sconfiggere il male assoluto, ma anche a chi debba semplicemente far spuntare un mazzo di fiori, dove prima c’era un fazzoletto.

È l’accessorio che dà quel tocco di professionalità in più al prestigiatore, che lo fa sembrare ancor più calato nella parte e “diverso” da tutti coloro che fanno parte del pubblico e che non capiscono nulla o quasi di magia.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di una bacchetta semplice, senza alcun trucco; altre volte, invece, nasconde al proprio interno del nastro colorato: mentre si mostra agli astanti che si infila del nastro rosso in un capo della bacchetta di Harry Potter, dall’altro capo si estrarrà del nastro bianco. Da lasciare tutti a bocca aperta.

Il cilindro magico

Il cappello è l’altro elemento che non può mai mancare nel kit del giovane illusionista. Anche in questo caso rigorosamente nero, ad inizio spettacolo, si trova calato sulla testa del mago. All’apparenza del tutto normale, nasconde in realtà un doppio fondo, invisibile a chi assista allo spettacolo.

Ed è proprio da lì che usciranno conigli, di pezza o veri, petali di fiori e qualsiasi altra cosa sia sparita in sala dalle tasche del pubblico, durante la prima parte dello spettacolo.

L’importante è che il maghetto si eserciti bene prima di salire sul palco, per evitare errori banali, sviste e qualsiasi altra imprecisione possa rivelare il trucco a chi sta guardando.

Il mazzo di carte truccate

Tra bicchierini magici che fanno sparire le palline e altri oggetti fuori del comune, il mazzo di carte truccate è quello che darà infine il colpo di grazia al pubblico.

Solitamente impiegate dai maghetti un pochino più esperti, queste carte, all’apparenza carte normali, hanno ognuna la faccia divisa in due: in alto cuori e in basso picche, ad esempio. Starà all’abilità di chi le mescola e le mostra secondo una tecnica particolare, mostrare prima i segni rossi e poi quelli neri. Nessuno capirà che dietro a questo trucco di magia si nascondono ore di esercizio e studio.

D’altro canto, nemmeno Harry Potter con la sua bacchetta è stato fin da subito impeccabile nei suoi incantesimi!


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