Con lo smart working la moka torna protagonista

MOKA

Lo smart working a seguito della pandemia che da orami un anno stiamo vivendo ha cambiato drasticamente le nostre abitudini e i nostri orari. Tra le tante, una delle cose che è radicalmente cambiata è la pausa caffè. Non più attorno a una macchina automatica, sostando magari in un corridoio aziendale, ma da soli a casa.
Lo smart working ha cambiato anche il modo con cui estraiamo il caffè, pian piano sta tornando di moda la moka fenomeno segnalato anche al Sigep (Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè). La vecchia cara caffettiera è tornata in auge ma spesso il caffè non viene nel migliore dei modi allora abbiamo deciso di dare qualche consiglio chiedendo al blog perfectmoka.com quali sono i segreti per fare una buona moka. I curatori del portale ci hanno inviato quelli che sono secondo loro gli aspetti più importanti per fare una buona estrazione di caffè con la moka,  e comprendono sia la scelta del caffè che la manutenzione della caffettiera.

Come pulire la caffettiera

Per fare una buona moka lacaffettiera deve essere pulita, non deve avere al suo interno muffe o incrostazioni e la caffettiera non va assolutamente lavata con il sapone. Il detersivo potrebbe lasciare delle tracce interne e modificare (peggiorando) il sapore del caffè.

Usate un caffè macinato fresco

Se potete, macinate il caffè sul momento, magari utilizzando un macinacaffè manuale. È fondamentale utilizzare un chicco di caffè macinato da poco tempo, solo così si riuscirà a mantenere il giusto aroma e gusto. Ricordate che la polvere di caffè per la moka deve essere più grossa rispetto a quella che si usa per l’espresso. La pressione dell’acqua per l’espresso è molto più elevata, mentre la moka porta l’acqua a una pressione più bassa, per quest’ultima quindi è necessario che il macinato abbia uno spessore maggiore per poter portare a compimento l’estrazione.

L’acqua nella caldaia

L’acqua non deve superare la valvola e deve essere poco calcarea. Utilizzate, se potete, acqua imbottigliata e non quella del rubinetto. L’acqua del rubinetto spesso è più calcarea di quella imbottigliata, l’utilizzo di questa per lunghi periodi, oltre a darvi un caffè peggiore crea incrostazioni calcaree nella vostra moka che potrete eliminare o con l’aceto o con specifici prodotti per la pulizia delle macchine da caffè.

Fiamma bassa, l’acqua non deve bollire

Altro aspetto da tenere presente è la temperatura di estrazione della moka. L’acqua non deve superare i 100 gradi. Temperature troppo elevate vanno a estrarre (solubilizzare) parti di caffè che modificano il sapore rendendolo più amaro e dando origine a quel famoso gusto di caffè bruciato. Un trucco che potete utilizzare è quello di mettere nella caldaia acqua già calda, cosa che fa diminuire la permanenza del caffè nella caffettiera (facendo diminuire l’assorbimento di sapori che potrebbero modificare il gusto) e diminuisce i tempi di estrazione.

In conclusione, fare un caffè con la moka è un rito che potrebbe riconciliarvi con la quotidianità ormai persa a causa della pandemia. Il profumo, il suono e la tazzina tra le mani, magari mentre vi affacciate alla finestra, potrebbe dare un nuovo slancio alla giornata!