Innovazione tecnologica in Italia: un viaggio a piccoli passi

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Negli ultimi cinque anni, l’Italia ha intrapreso un viaggio significativo nel mondo dell’innovazione tecnologica, dimostrando al mondo che l’eccellenza italiana si estende ben oltre la moda e la gastronomia. Con una serie di iniziative audaci e un impegno crescente verso la trasformazione digitale, il Bel Paese sta emergendo come una forza sempre più rilevante nel panorama tecnologico globale.

Un primo passo notevole è stato l’avvio del programma “Industria 4.0” nel 2017, una strategia nazionale volta a promuovere l’adozione di tecnologie avanzate nell’industria italiana. Questa iniziativa ha catalizzato una serie di cambiamenti positivi, con aziende di varie dimensioni che hanno abbracciato la digitalizzazione per aumentare l’efficienza, migliorare la qualità dei prodotti e rimanere competitive a livello globale.

In questo articolo vedremo esempi di settori che negli ultimi anni sono riusciti ad integrare l’innovazione e la posizione dell’Italia rispetto ad altri Paesi.

L’innovazione italiana sfida la cultura e i problemi del Bel Paese

L’innovazione italiana può essere descritta come un’insieme di labirinti decisionali, opportunità emergenti, scontri continui con una burocrazia antica e ben distante dall’andamento evolutivo degli altri Paesi. Per fortuna gli italiani sono abituati a navigare tra le sfide normative e spesso riescono a trovare soluzioni davvero creative per soddisfare le proprie esigenze.  

Un esempio lampante è la situazione di Uber in Italia: come sappiamo, nel resto del mondo quest’app è diventata sinonimo di innovazione nel trasporto urbano, ma non in Italia. Infatti, le costanti proteste taxisti e le loro richieste di tutela hanno ostacolato la sua implementazione nel Bel Paese. Qui emerge il conflitto tra la necessità di aumentare la competizione nel settore e le preoccupazioni per un possibile impatto negativo su un gruppo di lavoratori.

La sfida che si ripropone ogni qualvolta ci si presenta di fronte un prodotto innovativo in grado di cambiare davvero le cose è sempre la stessa: percepire l’innovazione come progresso inarrestabile e non come un ostacolo. Abbiamo la fortuna di far parte dell’Unione Europea che prima di introdurre una nuova tecnologia sul mercato cerca di studiare e valutare tutte le conseguenze sulla popolazione, direzionando così l’innovazione nel verso giusto, come strumento in grado di offrire soluzioni a scopi socialmente desiderabili.

Le problematiche da affrontare

Il problema principale risiede nella lentezza di questo approccio, nella burocrazia, che rappresenta per questo paese una enorme macchina rotta da almeno venti anni. Se il paese riuscisse a trovare un equilibrio tra la sua innovatività intrinseca e un contesto istituzionale funzionante, potrebbe svolgere un ruolo chiave nell’Europa del futuro.

Il sistema può essere cambiato e abbiamo numerosi esempi recenti che ce lo dimostrano, come la metamorfosi del settore manufatturiero che ha permesso di introdurre nelle aziende italiane l’automazione e l’intelligenza artificiale per ottimizzare l’intera filiera produttiva.

Ma non solo, poichè negli ultimi cinque anni abbiamo ottenuto grandi progressi tecnologicamente innovativi anche nel campo del settore agrario. L’innovazione tecnologica in agricoltura ha portato alla diffusione di macchinari più sostenibili e l’utilizzo di prodotti a ridotto impatto ambientale. Nell’industria si è fatta strada la robotica avanzata e i sensori intelligenti, ormai presenti in gran parte delle industrie produttive e distributive.

Anche nel campo energetico l’Italia ha fatto progressi significativi verso la transizione verso fonti di energia più sostenibili e rinnovabili che hanno permesso alle aziende di investire in nuove infrastrutture e offrire servizi energetici completamente nuovi, dall’eolico dalle biomasse.

L’ecosistema delle start up italiane

Nonostante un sistema istituzionale mal funzionante, l’ecosistema delle start up tecnologiche italiane continua a crescere, seppur a ritmo sostenuto. Incubatori e acceleratori spuntano come funghi, offrendo un ambiente fertile per le menti creative.

Start up innovative nei settori dell’intelligenza artificiale, della realtà aumentata e delle biotecnologie emergono e ottengono un gran successo, contribuendo a posizionare l’Italia tra i centri di riferimento per l’innovazione tecnologica. Tra gli esempi più rilevanti possiamo citare la Ermes Robotics, un’azienda italiana che ha sviluppato robot autonomi per la logistica, utilizzati in magazzini e centri di distribuzione. Rappresentano dei gran collaboratori in grado di migliorare l’efficienza nella gestione delle merci, riducendo tempi e costi.

L’Italia sta investendo in modo significativo in ricerca e sviluppo, soprattutto per i settori emergenti. Cercando online è molto semplice scoprire continuamente nuovi progetti congiunti tra università, istituti di ricerca e aziende (gli ambiti di maggior rilevanza sono la medicina e l’agricoltura).

Innovazione italiana con i dati: posizione, valore economico e andamento 

Secondo i dati riportati dall’edizione 2024 del Global Innovation Index,  la posizione dell’Italia rispetto agli altri Paesi europei è migliorata nel 2023, seppur lentamente. La Penisola conquista il 26° posto in classifica, ancora lontana dai Paesi che compongono le economie più avanzate del pianeta (G7).  

Rispetto al 2020 il mercato dell’Industria 4.0 accelera notevolmente, in particolare grazie ai settori del Cloud Manufacturing e dell’Advanced Automation che hanno ottenuto negli anni una crescita del +25% e del +15%. Questi due settori, assieme all’Industrial Iot, Industrial Analytics, Consulenza e Formazione, hanno incrementato il valore di mercato fino a 7,2 miliardi (nel 2022-2023), un incremento del 14,6% rispetto al 2021, ottenuto grazie agli incentivi fiscali.

In conclusione, l’Italia sta compiendo piccoli ma numerosi passi nell’ambito dell’innovazione tecnologica. Dai progressi nell’industria 4.0 alla transizione verso fonti di energia sostenibili e la crescita delle smart cities, nonostante il sistema lento e antico si sta plasmando il futuro digitale e si aprono nuove prospettive per il mondo della tecnologia.

Le numerose agevolazioni ottenute nel biennio 2020-2022 sono state alcune reintrodotte, altre modificate o sostituite. Per restare aggiornati è possibile controllare periodicamente il sito dell’ex Mise, ecco le pagine di riferimento: https://www.mimit.gov.it/it/transizione40 e https://www.mimit.gov.it/it/incentivi