Che cos’è la pacciamatura e come eseguirla

Per evitare la crescita e il proliferare delle erbe infestanti si esegue una pratica agronomica che prende il nome di pacciamatura, grazie alla quale è possibile anche isolare le radici quando le temperature sono rigide. La pacciamatura si presenta come una lavorazione facile ma preziosa, anche durante la stagione estiva, quando si deve evitare che l’acqua evapori dal terreno in tempi troppo rapidi; non a caso, vi si ricorre non solo in agricoltura ma anche nel giardinaggio. In cosa consiste? Molto semplicemente si tratta di usare del materiale plastico o naturale per rivestire il terreno libero intorno alle colture. In questo modo, il suolo non può essere colpito dalla luce: di conseguenza, le piante infestanti non si possono sviluppare, né possono innescarsi i consueti fenomeni di competizione fra le specie coltivate e le piante infestanti.

Il ruolo della pacciamatura

Un altro dei motivi per cui si ricorre alla pacciamatura è quello di preservare l’acqua del terreno: infatti, venendo a mancare la luce diminuisce in maniera consistente l’evaporazione di acqua dal suolo. Lo strato coprente, insomma, diventa una vera e propria barriera rispetto alla dispersione di vapore. I vantaggi garantiti dalla pacciamatura sono evidenti anche nel periodo invernale, a maggior ragione nel caso in cui si adoperino dei materiali naturali come la paglia o le foglie secche. Coprire il suolo vuol dire avere a che fare con un isolante termico: il terreno, così, resta a una temperatura un po’ più alta rispetto alla temperatura dell’aria, e a trarne giovamento è l’apparato radicale. Quando piove, invece, il suolo viene protetto dai fenomeni erosivi, nel caso di aree non coperte da vegetazione, specialmente se le precipitazioni sono molto frequenti o molto intense.

Che cosa si deve fare per pacciamare

Oltre ai teli in polietilene, per la pacciamatura si possono adoperare dei materiali naturali: la paglia in un orto o la corteccia di pino (che ha anche una gradevole resa estetica, oltre ad essere efficace) in giardino. Il materiale deve essere appoggiato sul terreno, a prescindere dal fatto che sia coltivato oppure no, ricordando di tralasciare i camminamenti. I film plastici opachi possono essere già forati, mentre i teli in polietilene possono essere recuperati quando il ciclo di coltivazione si conclude e riutilizzati in seguito. Ci sono, poi, teli realizzati in materiale biodegradabile, come un mix di cellulosa e torba o l’amido di mais: questi, ovviamente, non hanno bisogno di essere rimossi ma si possono lasciare sul terreno.

Trapiantare sulla pacciamatura

Nel caso in cui si debba Trapiantare su pacciamatura si può utilizzare Wolf Pro, una macchina che è stata sviluppata e messa a punto da Checchi & Magli seguendo le esigenze tipiche di un mercato, come quello del biologico, che è in costante espansione. Questa trapiantatrice è stata concepita per un utilizzo professionale per le coltivazioni di ortaggi e insalate, ma anche pomodori, angurie, meloni e fragole, sia su terreno pacciamato che su terreno non pacciamato. Wolf Pro è munita di un dispositivo di innaffiamento elettrico sincronizzato, grazie a cui le piantine possono essere bagnate nello stesso momento in cui vengono messe a dimora: ciò permette un attecchimento più rapido e al tempo stesso limita lo stress.

Perché usare Wolf Pro

La macchina può essere usata per mettere a dimora piante radicate in zolletta di torba, e vanta il primo sistema di distribuzione al mondo con un numero variabile di tazze perforatrici, fino a un massimo di 8; la distanza di trapianto sulla fila è compresa tra 25 e 200 centimetri. Così si ha la possibilità di lavorare con la migliore distanza di trapianto possibile, che è quella che riduce lo strappo sul film di pacciamatura.

Quale materiale scegliere per la pacciamatura

La paglia è, con tutta probabilità, il materiale più efficace per la pacciamatura, dal momento che consente all’acqua piovana di raggiungere con facilità il suolo. Si tratta di un materiale che costa poco e che può essere maneggiato senza difficoltà; ovviamente non può inquinare il terreno perché è del tutto naturale. Un ulteriore vantaggio offerto dalla paglia riguarda il fatto che la si può distribuire quando si vuole, mentre con i teli plastici occorre procedere per forza prima di cominciare a coltivare.