Packaging design, come si fa e quali sono le regole principali

Quando si progetta il packaging di un prodotto, il primo aspetto a cui si dovrebbe badare è quello relativo alla semplicità di utilizzo. A tal proposito è opportuno prendere in esame le attese dei potenziali clienti in relazione ai prodotti che vengono messi a loro disposizione: è così che si può definire con successo il concept del packaging. Ne parliamo con gli esperti dello Scatolificio Duegi, leader nel settore.

Qual è il valore del packaging?

La sua funzionalità è molto importante per tutti gli utenti: se poi l’impiego del prodotto viene facilitato in modo creativo e originale, l’obiettivo si può considerare doppiamente raggiunto. Lo scopo deve essere quello di assecondare le esigenze degli utenti, per dare vita a soluzioni che siano attraenti e che siano in grado di conquistare la fiducia dei destinatari. Sono numerosi gli esempi di successo che si possono menzionare in questo senso: basti pensare alle patatine Pringles o al vasetto della Nutella. Nel caso delle patatine, l’intuizione è stata quella di sostituire il classico sacchetto, che aveva il difetto di non poter essere richiuso, con il barattolo.

Quali altri aspetti devono essere tenuti in considerazione in fase di progettazione del packaging?

Sarebbe opportuno fare in modo che esso risulti maneggevole, così che il suo trasporto possa essere ottimizzato: di conseguenza, l’ergonomia è un fattore che non si può trascurare. Nel caso in cui la confezione di un prodotto si riveli poco maneggevole, è facile intuire che i potenziali consumatori potrebbero volgere la propria attenzione a prodotti concorrenti. Al tempo stesso, lo stoccaggio dovrebbe essere reso per quanto possibile semplice, in linea con le funzionalità logistiche che devono essere soddisfatte. Un marchio di capsule di caffè, per esempio, dovrebbe fare in modo che l’acquisto di tante confezioni risulti semplice e vantaggioso. Ma ovviamente lo stesso discorso vale per molte altre categorie di prodotto.

Il packaging dovrebbe contribuire anche a proteggere i prodotti, vero?

Sì, da un lato lo scopo è quello di mettere in risalto e valorizzare il prodotto, mentre dall’altro lato non si può prescindere dalla necessità di proteggerlo. Oggi siamo abituati a usare le bottigliette di ketchup, maionese e senape rovesciate, ma chi per primo ha avuto questa intuizione ha migliorato in misura significativa l’esperienza degli utenti. Il pack capovolto, pur nella sua semplicità, è un’idea geniale che spiega come si crea una confezione intelligente. Ma un altro esempio può provenire dalla Coppa del Nonno, un gelato tradizionale del marchio Motta: il brand ha pensato di integrare nella confezione un’impugnatura che non solo serve a evitare che la mano si raffreddi, ma richiama anche l’aspetto di una tazzina da caffè.

La riconoscibilità di un prodotto passa anche dal packaging, insomma.

Proprio così: le confezioni devono adattarsi a questa necessità, ma va tenuto presente che il mercato cambia e che anche i gusti dei consumatori sono in continua evoluzione. Questo vuol dire che non sempre un packaging che si è dimostrato di successo in passato possa rivelarsi efficace anche in futuro: i clienti invecchiano e vengono sostituiti nel target da altre persone che potrebbero avere preferenze e standard differenti.

Qual è l’approccio di Duegi?

La creazione di confezioni su misura è un buon primo passo da questo punto di vista: lo dimostrano le scatole scarpe personalizzate, soluzioni innovative ed eleganti concepite e studiate per le creazioni in pelle. Nel corso degli anni la nostra azienda ha avuto modo di progettare e realizzare confezioni per i bracciali in pelle, per le borse e per le cinture, con packaging coordinati in grado di durare a lungo nel tempo.