Come scegliere le lampadine LED per la casa
Non molti anni fa (nel 2009) le lampadine ad incandescenza, che per lungo tempo hanno illuminato le case di tutto il mondo, sono state vietate all’interno dell’Unione europea. Il motivo è stato dovuto al fatto che il loro utilizzo comporta un dispendio energetico eccessivo; ma anche perché il loro smaltimento causa l’emissione di grandi quantità di CO2.
D’altra parte, i vecchi modelli di lampadine erano costruiti utilizzando una tecnologia obsoleta, e già da molti anni sono in commercio delle valide alternative eco – sostenibili, che permettono di sfruttare l’energia in modo efficiente. Soprattutto nel mercato delle lampadine hanno avuto una grande diffusione le LED, il cui unico svantaggio, inizialmente, era il costo, che però negli ultimi anni si è abbassato notevolmente fino a raggiungere, in determinati casi, il costo delle precedenti lampade a incandescenza.
Differenza tra lampadine a incandescenza e LED
Sebbene le lampade LED e quelle tradizionali si somiglino nella forma e per la loro facilità e versatilità di utilizzo, differiscono molto nel funzionamento. Infatti le lampadine ad incandescenza irradiavano luce mediante la sublimazione di una sostanza chimica (il tungsteno), presente al loro interno. Tale processo però era in grado di trasformare solo una piccola percentuale dell’energia elettrica in luce, che per il resto si disperde in calore.
Le lampadine a LED invece sfruttano una tecnologia diversa per emettere luminosità. Le nuove lampadine, in particolare, per produrre la luce sfruttano le proprietà di alcuni materiali semiconduttori, che permettono di non disperdere l’energia in calore, così ottimizzando lo sfruttamento energetico e “allungando” la vita delle lampadine.
Un’altra caratteristica delle lampadine a LED è che, a differenza di quelle tradizionali, sono eco – sostenibili e perciò possono essere riciclate. Infatti non contengono sostanze chimiche o nocive per l’ambente.
Come scegliere una lampadina LED
Ad oggi esistono tipi diversi di lampadine a LED. Ad esempio ne sono state prodotte con il filamento a forma di spirale, schiacciato, ecc.; oppure si può variare sul colore del vetro, che può essere trasparente o di diversi colori. Anche per questi motivi, le lampadine a LED sono ormai molto diffuse non solo nelle abitazioni private, ma anche negli uffici, negli hotel, nei locali, ecc.
Scegliere una lampadina LED è abbastanza semplice, ma è necessario fare attenzione ad alcune componenti che variano a seconda del tipo di esigenza per la quale si acquista. In primo luogo, è necessario scegliere una lampadina con l’attacco adatto per il proprio lampadario, plafoniera, ecc. I tipi di attacco per uso domestico più diffusi in Italia, ad esempio, sono l’E27 (denominato “attacco grande”, per il suo diametro) e le lampadine LED E14, generalmente utilizzate per le lampade più piccole.
Il secondo elemento di cui tenere conto è il flusso luminoso di cui si necessità. La quantità di luce emessa da una lampadina si calcola mediante un’unità di grandezza, il lumen, rapportata con la potenza assorbita (watt). In particolare, il rapporto lumen – watt discende dall’efficienza della lampada e varia in base alla tecnologia che viene utilizzata e alle proprietà del prodotto. Ad ogni modo, per facilitare le cose, sulle confezioni delle lampade a LED in genere sono indicati i lumen emessi dalla lampadina.
Infine molto importante è la scelta della tonalità di luce emessa dal LED, ossia se si desidera una luce calda o fredda. Infatti, nel primo caso la luce avrà tonalità tendenti al rosso, nel secondo tendenti al blu. Per questo motivo generalmente la luce calda è utilizzata negli ambienti quali il soggiorno e anche la camera da letto; mentre quella fredda in ambienti nella quale ci sono lavori da svolgere che richiedono attenzione, per esempio il bagno o la cucina.