Sicurezza sul lavoro: gli adempimenti indispensabili

Adempimenti sicurezza sul lavoro

Gli adempimenti che devono essere rispettati dalle aziende per la sicurezza sul lavoro devono essere rispettati da imprese di qualsiasi dimensione (anche quelle con un solo dipendente) e sono indicati all’interno del Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Abbiamo approfondito questa tematica spinosa con gli esperti di ScuolaSicurezza.it, che ci hanno aiutato a scrivere questo contenuto e che ringraziamo per la disponibilità e professionalità con cui hanno risposto ai nostri quesiti.

Il documento di valutazione dei rischi

Il documento di valutazione dei rischi deve includere una relazione riguardante la valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza nel corso dell’attività lavorativa. Nella relazione devono essere indicati i parametri a cui si è fatto riferimento per giungere alla valutazione. Il documento, inoltre, deve specificare quali misure di protezione e di prevenzione vengono messe in atto e quali sono i dispositivi di protezione individuali da adottare, insieme con le misure giudicate adeguate per fare in modo che i livelli di sicurezza possano migliorare nel corso del tempo.

Il contenuto del documento di valutazione dei rischi

Il contenuto del documento deve comprendere la segnalazione del nome del soggetto responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del nome del medico competente che ha preso parte alla valutazione del rischio e del nome del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. In questo documento vanno indicate le procedure da seguire per l’attuazione delle misure che devono essere realizzate; a tale scopo occorre precisare i ruoli dell’organizzazione aziendale deputati all’attuazione stessa, fermo restando che tali ruoli possono essere attribuiti solo a soggetti che abbiano poteri e competenze adeguate.

Che cosa bisogna sapere per la compilazione del documento di valutazione dei rischi

Le micro, piccole e medie imprese si possono avvalere, per la stesura del documento di valutazione dei rischi, del programma gratuito messo a disposizione dall’Inail e dal Ministero del Lavoro, che permette di valutare le misure indispensabili per garantire la sicurezza e la salute dei dipendenti. Il documento deve rispettare, in tutto il suo contenuto, eventuali altre indicazioni imposte dalle norme che riguardano la valutazione di rischi specifici, come per esempio i rischi da agenti biologici, da agenti chimici o da agenti fisici.

Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali

L’elaborazione delle procedure di sicurezza per le diverse attività aziendali è uno dei compiti che spettano al responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali, che è tenuto anche a definire le misure protettive e preventive e i sistemi di controllo di queste misure, sempre nell’ambito delle proprie competenze. Egli, inoltre, deve identificare i fattori di rischio, definire le misure per la salubrità e la sicurezza degli ambienti di lavoro e valutare i rischi in conformità con quanto previsto dalla normativa in vigore in funzione della conoscenza dell’organizzazione aziendale. Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali, poi, deve suggerire i programmi di formazione e di informazione dei lavoratori e mettere a disposizione dei dipendenti le informazioni utili relative alle misure protettive e preventive ai rischi. Tra gli obblighi a cui deve adempiere c’è anche la partecipazione alla riunione periodica e alle consultazioni che riguardano la sicurezza e la salute sul posto di lavoro.

Chi può essere responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali

Il datore di lavoro può autonominarsi responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali. Per svolgere il ruolo, tuttavia, egli deve seguire un apposito corso di formazione di almeno 16 ore e ottenere la conseguente attestazione. Anche i dipendenti possono assumere questo incarico, ma solo dopo aver frequentato un corso di 68 ore (la durata può variare a seconda del tipo di attività svolta). L’attestato dura cinque anni e può essere concesso anche a un soggetto esterno, a patto che egli possegga i titoli necessari. Sono previsti, in ogni caso, dei corsi di aggiornamento periodici.

Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

In tema di salute e sicurezza durante il lavoro, i lavoratori vengono rappresentati da un soggetto designato o eletto, il cui nominativo deve essere comunicato all’Inail. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è tenuto a frequentare un corso di formazione di 32 ore.

La squadra di primo soccorso e il medico competente

In tutti i casi in cui sia previsto l’obbligo di sorveglianza sanitaria è necessario provvedere alla nomina del medico competente. I lavoratori delle aziende sottoposte a obbligo di sorveglianza sono tenuti a sottoporsi a una visita medica preventiva. Gli addetti al primo soccorso, invece, devono essere designati e formati dal datore di lavoro, il quale ha anche l’obbligo di redigere un protocollo finalizzato alla gestione delle emergenze sanitarie in modo che possano essere messe in atto tutte le misure indispensabili per l’organizzazione del servizio. Tale incarico può essere assunto direttamente dal datore di lavoro nelle aziende con meno di 6 lavoratori, a condizione che egli frequenti un apposito corso di formazione, la cui durata varia in funzione della classificazione dell’azienda. Per le aziende del gruppo A il corso dura 16 ore, mentre per le aziende del gruppo B e del gruppo C esso dura 12 ore. Inoltre, è previsto un aggiornamento ogni 3 anni.

La squadra anti-incendio

In ogni posto di lavoro deve essere presente anche una squadra anti-incendio, a cui spetta il compito di adottare i provvedimenti necessari in caso di incendio o in situazioni di emergenza che presuppongano l’evacuazione dei lavoratori a causa di un pericolo grave e immediato. L’incarico può essere assunto direttamente dal datore di lavoro (come già visto nel caso della squadra di primo soccorso) a condizione che egli segua un corso di formazione apposito, la cui durata varia in base al rischio di incendio che caratterizza la sede di lavoro. Il rischio può essere classificato secondo tre categorie, e cioè come alto, medio o basso.