campagna di email marketing: come curare il contenuto
Tra le prime forme di marketing diretto che sono state sfruttate su Internet, il direct email marketing si è conquistato un ruolo importante: ancora oggi, infatti, esso è considerato molto efficace a prescindere dal suo essere datato. Ma quali sono le regole da mettere in pratica per fare in modo che l’email marketing abbia successo? C’è bisogno, ovviamente, di un buon testo: ecco, allora, alcune caratteristiche che permettono di distinguere un messaggio di posta elettronica persuasivo da uno che, invece, è destinato a lasciare indifferente chi lo leggerà.
La forma e il contenuto
Prima ancora di pensare al contenuto, è molto importante concentrarsi sulla forma. Non bisogna mai sottovalutare il ruolo prezioso e l’importanza della formattazione, che contribuisce ad attirare l’attenzione del destinatario e al tempo stesso migliora la leggibilità di ogni testo. Occorre essere bravi nell’individuare il font più appropriato per il tipo di comunicazione che si intende inviare, tenendo presente che i font privi di grazie dovrebbero essere sempre preferiti: Arial ed Helvetica sono quelli che vanno per la maggiore. I corsivi, i grassetti, gli elenchi puntati e perfino le sottolineature sono alleati preziosi a cui affidarsi, dal momento che contribuiscono a mettere in evidenza i concetti più importanti, permettono al lettore di capire subito di che cosa si parla e, in più, rendono più scorrevoli i contenuti.
Quanto deve essere lungo il testo della mail
La capacità di sintesi è una dote di cui non si può fare a meno nella stesura di un messaggio per il direct email marketing: un mantra da tenere sempre a mente è il less is more, che mai come in questo caso è valido ed efficace. Insomma, meno è meglio, il che vuol dire che si deve andare dritti al punto, evitando di allungare la brodaglia. Vietati i giri di parole, dunque, e anche dal punto di vista lessicale la semplicità del linguaggio deve sempre essere preferita all’uso di termini troppo complicati o forbiti.
La struttura del testo
Non si può prescindere, poi, da una oculata divisione in paragrafi, che proprio come la formattazione serve a rendere la lettura più veloce e più scorrevole. La distribuzione in blocchi prevede che ogni paragrafo sia lungo cinque o sei righe al massimo per ciascun concetto. Con questa strategia, il lettore ha la possibilità di focalizzarsi sui concetti a cui è interessato, passando rapidamente da uno all’altro.
Fissa un obiettivo: La call to action
In una mail destinata a clienti o potenziali clienti è fondamentale fare affidamento sulle call to action, le chiamate all’azione: in pratica, quelle formule espressive attraverso le quali i lettori vengono invitati a compiere una certa azione, che sia l’acquisto di un prodotto, la richiesta di un preventivo, la sottoscrizione a una newsletter, e così via. Si è verificato che le call to action di maggiore efficacia sono quelle proposte dai bottoni, cioè in evidenza e colorate. Le frasi che le compongono devono denotare un certo senso di urgenza e di immediatezza, quasi per far capire all’utente che non si può perdere altro tempo e che magari in un momento successivo non ci sarà più la possibilità di cogliere quell’occasione. Il testo, in genere, include un verbo di modo imperativo. Esempi tipici di call to action sono Chiama subito! o Richiedi ora il tuo e-book.
Lo stile di scrittura
Lo stile di scrittura di un messaggio inviato per una campagna di direct email marketing deve essere il più possibile amichevole. A condizione, però, che non risulti finto. La spontaneità è la prima caratteristica da ricercare nella stesura dei contenuti. Ovviamente, occorre sempre valutare il target a cui ci si rivolge, ma nella maggior parte dei casi il tu è da preferire al lei, perché più diretto e coinvolgente, capace di creare un legame immediato tra il mittente e il destinatario. In calce alla mail, poi, può essere presente un post scriptum in cui inserire informazioni supplementari, sempre che siano rilevanti e di impatto. Il post scriptum può essere utilizzato anche per proporre un’offerta più conveniente o per aggiungere una call to action in più.
Fidelizzare con le newsletter
Il ricorso a una newsletter è destinato a garantire un gran numero di vantaggi, a cominciare dalla sua convenienza economica: i costi correlati al direct mail marketing, infatti, nella maggior parte dei casi sono molto bassi, se non addirittura nulli, vista la disponibilità di software che possono essere usati in versione Freemium. I messaggi di posta elettronica, inoltre, contribuiscono a fidelizzare i clienti, i quali considerano le mail che ricevono come un servizio a disposizione in maniera gratuita, e quindi come un plus pensato per loro. Infine, l’aspetto più interessante delle newsletter è dato dal fatto che i risultati che si ottengono sono misurabili e possono essere analizzati. I parametri di riferimento da questo punto di vista sono molteplici: dal tasso di consegna al tasso di disiscrizione, passando per il tasso di click e il tasso di apertura.